A che età i bambini dovrebbero avvicinarsi agli smartphone?

bambini smartphone

La tecnologia fa ormai parte della nostra quotidianità e strumenti come smartphone e tablet sono oggetti più che comuni per i bambini. Molto spesso è possibile vedere genitori che lasciano ai figli i loro cellulari per giocare o guardare cartoni animati. Questo viene fatto magari in caso di emergenza, per lasciare il piccolo tranquillo durante una commissione, ma con molta facilità tende poi a diventare un’abitudine. Qual è dunque l’età giusta per concedere l’uso dello smartphone ai bambini?

Evitare del tutto fino ai 3 anni

Quando il bambino è molto piccolo, l’abitudine ad essere intrattenuto da uno schermo potrebbe costituire un vero e proprio rischio per la sua crescita. Si tratta infatti di un’età importantissima per lo sviluppo sensoriale e sociale, dunque uno schermo potrebbe impedire questo genere di stimoli.

L’utilizzo di tali strumenti deve dunque avvenire con estrema rarità, magari per una videochiamata con un parente lontano, ma sempre sotto il controllo di un adulto che spieghi al bambino che cosa sta succedendo.

Dai 3 ai 6 anni

Con un’attenta supervisione dell’adulto, dopo i 3 anni è possibile utilizzare un tablet o uno smartphone per giochi educativi o cartoni animati adatti all’età, ma per non più di un’ora al giorno. Il genitore non deve dunque pensare che questa sia la strategia per lasciare il piccolo da solo, perché l’interazione è comunque un fattore imprescindibile.

Dopo i 6 anni

Giunti a quest’età, i bambini hanno solitamente tutte le competenze per utilizzare un tablet in autonomia, ma ciò non vuol dire che tale desiderio sia da esaudire. La regola quantitativa è essenziale, dunque un genitore deve concedere al massimo 20 minuti di utilizzo e comunque mai in solitudine. I rischi sono notevoli, in quanto la tendenza ad isolarsi è altissima e tutto ciò può riflettersi poi sulla capacità di attenzione e concentrazione, danneggiando anche la qualità del sonno.

Dagli 11 anni in poi

Le tariffe telefoniche per i giovanissimi, come Tim Jung Junior (per info, visitare Tim.it o leggere questo approfondimento di CheTariffa) favorirebbero un sempre più precoce avvicinamento dei più giovani agli smartphone.

Con l’arrivo alle scuole medie, il bambino inizia ad essere più indipendente anche per quanto riguarda il tragitto casa-scuola. Per questo motivo affidargli un cellulare personale può essere necessario per questioni di sicurezza.

Purtroppo in questo modo diventa più difficile controllare i propri figli e quindi aumenta il rischio per loro di esporsi a siti inadeguati o a cyberbullismo. L’elevato uso delle chat mina inoltre la capacità di riconoscimento emotivo che invece si alimenta negli incontri faccia a faccia e che tanto è importante in questa fascia d’età.

Che fare dunque?

La presenza dei genitori a livello educativo è essenziale, in modo da responsabilizzare il bambino e fare in modo che eviti determinate trappole che la tecnologia porta con sé. Oltre ciò, è importante applicare tutti i blocchi di controllo sullo strumento, al fine di tutelare il piccolo dall’accesso integrale ad internet.

Non si tratta di demonizzare la tecnologia, ma di educare al suo utilizzo, prevenendo eventuali brutti episodi o conseguenze spiacevoli sullo sviluppo del piccolo.

Gli smartphone e i tablet sono in realtà un ottimo strumento didattico, se usati con responsabilità. Per questo motivo gli sforzi genitoriali non devono essere orientati totalmente ad ostacolarne l’uso, quanto piuttosto a spiegare, dare consapevolezza e le giuste concessioni.

Ogni giorno vengono create applicazioni molto intelligenti e ben strutturate, per aiutare sia gli studenti delle medie che quelli delle superiori, soprattutto in un periodo storico così particolare per la scuola. Le videochiamate colmano, pur se in parte, le distanze sociali necessarie e permettono comunque di andare avanti con il programma didattico.

Non si tratta quindi di puntare il dito verso lo smartphone, quanto piuttosto di prendere consapevolezza in quanto genitori che tale strumento diventa sempre più necessario con l’arrivo a scuola. Diventa dunque essenziale educare nei tempi e nei modi giusti, senza mai dimenticare che un bambino ha prima di tutto bisogno di un’interazione sociale il meno virtuale possibile.